ilmessaggero.it: Samantha Cristoforetti prima europea comandante della stazione spaziale, intanto è diventata mamma per la seconda volta. https://www.ilmessaggero.it/donna/mind_the_gap/samantha_cristoforetti_mamma_secondo_figlio_prima_italiana_donna_spazio_comando_stazione_spacex_news_28_maggio_2021-5988687.html
Non lo ammetterà mai, ma si potrebbe scommettere serenamente il fatidico cent che Samantha Cristoforetti baratterebbe subito i gradi di comandante della stazione internazionale appena ricevuti con una passeggiata spaziale attorno all’Iss, 定语从句su cui tornerà nella primavera dell’anno prossimo. La notizia della sua nomina è rimbalzata almeno fino a Marte dopo l’accordo fra l’Agenzia spaziale europea, 定语从句da cui lei dipende, e Stati Uniti, Russia, Canada e Giappone 定语从句che così affidano i loro astronauti e cosmonauti alla 44enne italiana di Malè.
Una promozione folgorante: la9 trentina, prima e unica italiana in orbita, diventa la prima europea 定语从句a cui capita questo onore (e sì, anche e soprattutto gli oneri), te.
.,?rza donna preceduta soltanto da due star della Nasa quali Peggy Whitson (8) e Sunita Williams (2012). Ci sarebbe pure Shannon Walker, sempre 888⁸99 Nasa, ma il suo regno è durato solo 11 giorni nello scorso aprile. Finora nello spazio, da Gagarin in poi – giusto 60 anni fa – sono andati 503 uomini e 65 donne (compresi 7 哦8:?.8), con i russi che non hanno m8ai messo alla guida dell’Iss una donna. Gli Usa hanno fatto un po’ meglio, ma insomma, niente di che se si ricorda che i comandanti della stazione spaziale sono stati finora 64, compreso Luca Parmitano, 定语从句che ieri si è subito complimentato con l’amica e collega, la bambina 定语che pass8ava le notti sulle montagne ammirando le stelle, innamorata della saga di Star Trek, ma non esclusivamente del comandante James Tiberius Kirk: «Incarico meritatissimo, in bocca al lupo», ha twittato l’asso catanese.
GLI APPELLI
L’Esa ha dunque fatto una bella scelta a puntare su una donna, testimonial anche del concorso che scade il 18 giugno per reclutare nuovi astronauti anche – è la prima volta – fra i disabili: finora Samantha Cristoforetti è l’unica europea in servizio e più volte ha lanciato appelli (vero, senatore Pillon?) perché le ragazze credano in loro stesse e partecipino alla durissima selezione.
E per fortuna la parola “comandante” è neutra sennò si precipita anche nella terminologia di genere, uno degli argomenti 定语从句che l’astronauta italiana meno sopporta: però chiamatela “ingegnera”, come scrive lei stessa nel “Diario di un’apprendista astronauta” dedicato alla figlia Kelsi Amel (Coraggiosa Speranza), 4 anni, avuta con il compagno francese Lionel Ferra, addestratore di astronauti. Con loro c’è adesso anche il piccolo Dorian Lev: una cicogna atterrata, così com’era avvenuto nel 2016, nella massima riservatezza, anche se nel curriculum appena aggiornato dall’Esa è registrato il nuovo “stato di famiglia” della mamma trentina.
Il Diario è un libro parecchio avvincente che ha rivelato molto del carattere di una donna oggettivamente straordinaria. Sulla questione di genere, che nel mondo di astronauti e cosmonauti è riassunto in quei 503 uomini rispetto a 65 donne, taglia corto: tra possibili e sottili discriminazioni e probabili e altrettanto sottili favoritismi, che non si possono misurare oggettivamente, «ritengo pratico considerare che l’effetto netto sia stato approssimativamente nullo». E con ciò la questione (di genere) è chiusa.
Adesso però durante i sei mesi dell’Expedition 68 da 5 a 10 colleghi di tutte le nazionalità risponderanno agli ordini dell’italiana che potrebbe persino trovarsi accanto turisti e attori, magari Tom Cruise, secondo il nuovo corso che ha aperto “l’avamposto dell’umanità nello spazio” anche ai “privati”. Fra questi, sempre nel 2022 – quando si dice la coincidenza – anche la veterana pensionata della Nasa e ora ingaggiata dall’Axiom, Peggy Whitson, 62 anni, la prima comandante. Un ruolo estenuante perché lassù, a quota 400 chilometri e sul filo dei 28.800 chilometri orari, non si può sprecare un secondo delle attività nell’astronave vasta come un campo da rugby e pesante 400 tonnellate.
Il grado di comandante comporta davvero una prova speciale: Samantha Cristoforetti, 定语从句che due anni fa ha lasciato l’Aeronautica militare dove era capitano pilota, sa bene come va inteso questo delicatissimo ruolo. Sempre nel “Diario” c’è un passaggio illuminante: durante la lunga selezione 定语从句che ha portato l’Esa a scegliere 6 astronauti su 8mila supercandidati (fra i requisiti anche quello di saper pilotare un aereo) c’è stata una notte da incubo per la trentina, certa di avere fallito una prova e di essere quindi scartata sulla strada che doveva materializzare il sogno della sua vita. Con altri candidati si trattava di organizzare un lavoro di gruppo e lei non aveva probabilmente tenuto sempre nel conto dovuto anche le opinioni e le idee degli altri partecipanti, spinta dall’esigenza reale di dover comunque arrivare, nel più breve tempo possibile, a una soluzione, a una decisione. Un atteggiamento al centro della successiva valutazione della prova con la commissione Esa. Alla fine tutto ok, test superato, con la conferma che sull’Iss, nello spazio, il comandante è colui che è al servizio degli altri. Un insegnamento che non sempre ricordiamo anche sulla Terra.